CAGIVA FRECCIA C12 R

€ 9.000

SPECIFICHE

ANNO : 11/04/1990
CHILOMETRI : 1.000
POTENZA : 31 Cv
CILINDRATA : 125 cm3
ALIMENTAZIONE : BENZINA/PETROIL
CAMBIO : Manuale 
CILINDRI : 1
ESTERNO/INTERNO :  Bianca

CARATTERISTICHE

  • Pneumatici originali
  • Targa Italiana

La Cagiva Freccia è un pezzo di storia italiana. Voluta e disegnata da due grandi uomini che sebbene oggi siano con noi solamente nello spirito, hanno però lasciato una traccia evidente della loro visione, del loro estro e della loro passione: Claudio Castiglioni e Massimo Tamburini. La Cagiva Freccia ne è un testimone importante.

La linea della Cagiva Freccia è positivamente caratterizzata dalla carrozzeria integrale. Sotto il guscio superiore sono stati intelligentemente raggruppati i serbatoi del carburante, del liquido refrigerante e del lubrificante. Il manubrio è in due pezzi, realizzati in lega leggera: lo stesso materiale impiegato per i comandi a pedale e le staffe per le pedane. Il cruscotto comprende tre strumenti di forma circolare e di disegno e grafica tipicamente sportivi (contagiri, tachimetro/contachilometri e termometro per il liquido refrigerante), integrati da una nutrita serie di spie luminose per folle, indicatori di direzione, luci, abbagliante, riserva benzina e olio, batteria e stampella laterale. Anche se il posto guida è pressoché obbligato, quasi scavato nel corpo macchina, senza possibilità di avanzare ed arretrare, ci si sorprende di quanto sia comunque azzeccato sia per le taglie piccole che per quelle forti. Il merito sta nella anatomica raccordatura fra la sella ed i fianchi della struttura copri serbatoio, effettivamente complementare al pilota.

La sella è bassa e le pedane un po’ alte, ma la posizione del busto è corretta grazie al giusto dislivello fra manubrio e posto guida. Anche la Freccia appartiene alla categoria delle moto facili da condurre, quelle che impegnano poco e fanno sentire subito dei gran manici. Il comfort di marcia si è avvantaggiato con la taratura più soffice della forcella, ma la sospensione posteriore resta secca sulle buche, e le vibrazioni fastidiose agli alti regimi, mentre discreta è la protettività garantita dal cupolino. Poco male perché la meccanica è inesauribile fonte di soddisfazioni: se escludiamo una lieve incertezza di carburazione sui 5.000 giri, il motore è infatti estremamente sostanzioso in basso, entra in coppia sui 6.500 giri ed allunga brillantemente fino a 10.500 ed anche 11.000 giri. Tutte le prestazioni sono piuttosto elevate, dalla velocità di punta di circa 166 km/h alla eccellente accelerazione ed alla notevole ripresa, ma tutto si paga con consumi elevati. Eccellente il nuovo cambio a sette marce, fluido e spaziatissimo, mentre la frizione è particolarmente modulabile anche se sensibile alle strapazzate.

La Freccia, con le sue ruote da 16”, è la più maneggevole della categoria alle velocità medie ed elevate, ed azzecca l’inclinazione ideale quasi automaticamente. È inoltre sicura in traiettoria e stabile sui curvoni, con eccellenti capacità di inclinazione, anche se l’assetto è talvolta incoerente sullo sconnesso. Nettamente migliorata la frenata, con grande sensibilità e sicurezza in situazioni critiche, ma con una certa tendenza a perdere efficacia sotto sforzo ed al bloccaggio dell’unità posteriore.