FERRARI 400 AUTOMATIC i

€ / Prezzo su richiesta

SPECIFICHE

ANNO : 05/04/1982
CHILOMETRI : 86.000
POTENZA : 310 Cv
CILINDRATA : 4823 cm3
ALIMENTAZIONE : BENZINA/PETROIL
CAMBIO : Automatico
CILINDRI : 12
ESTERNO/INTERNO : Blu-Interno Pelle Beige- Moquette Castoro

OPTIONAL

  • Autovettura Conservata
  • Unico Proprietario
  • Immatricolazione  05/04/1982
  • Service Book e Tool Kit presenti

Presentazione

Un anno dopo il lancio della Ferrari GTC/4, al Salone di Parigi del 1972 debutta una nuova 2+2: la 365 GT4 2+2, un’ammiraglia a due porte più che una sportiva pura come ci ha abituato Ferrari sin da gli esordi. Il nome fa riferimento ad alcune peculiarità tecniche: la cilindrata unitaria (365 cc), quattro alberi a camme in testa (GT4) e alla configurazione della carrozzeria (2+2). La maggior parte della meccanica era ripresa dalla GTC/4. La 365 GT4 2+2 montava quindi un V12 da 4.390 cc con sei carburatori Weber 38 DCOE 59/60 da 340 CV abbinato a un cambio manuale a 5 marce. Nel 1976 la 365 venne sostituita dalla 400: la cifra “400” indicava nuovamente la cilindrata unitaria, con il motore portato a 4,8 litri. La potenza rimase invariata. La nuova Ferrari 400 era proposta in due modelli: 400 GT e 400 Automatica, dotata di cambio automatico di origine General Motors, “Hydra Matic 400” a 3 velocità. Elevate in ogni caso le prestazioni, con una velocità di punta pari rispettivamente a 250 e 245 km/h, mentre lo 0-100 dai 7,1 secondi della manuale saliva a 8,3 dell’automatica.

Primo Cambio Automatico

La Ferrari 400 Automatica è stata una pietra miliare nella storia Ferrari: per quanto meno sportiva degli altri modelli, fu la prima Ferrari a montare il cambio automatico, dando il via a una progressiva evoluzione in materia di trasmissioni, al punto che le sportive Ferrari odierne non prevedono più cambi manuali. Il motore V12 della 400 venne rivisto anche nell’alimentazione, con dei carburatori Weber sei 38 DCOE 110-111. Lievi le modifiche estetiche: ruote a cinque razze in luogo delle precedenti “Borrani” con gallettone centrale, plancia riviste e un un nuovo spoiler anteriore. La modifica più evidente era tuttavia il passaggio ai doppi gruppi ottici posteriori circolari invece dei tre per lato Nel 1979 la Ferrari 400 passava dai carburatori all’iniezione (Bosch K-Jetronic) e la nomenclatura cambiò quindi in “400i”. Questa modifica si rese necessaria per soddisfare le norme statunitensi sulle emissioni e garantire un consumo (lievemente) minore, in quest’ottica la potenza venne ridotta a 310 CV.

Come testimonia la stragrande maggioranza degli esemplari dotati di cambio automatico (355 su 502 in totale), uno sterzo a circolazione di sfere non così immediato, ma comunque comunicativo e gratificante confermano l’indole aristocratica della Ferrari 400, in sintesi un’ammiraglia in veste informale con due porte in meno, ma con un equipaggiamento all’altezza della situazione: servosterzo interni in cuoio, alzacristalli elettrici e condizionatore erano offerti di serie. Alla fine del 1982 furono apportate nuove modifiche meccaniche e cosmetiche, tra cui alberi a camme a profilo modificato e nuovi collettori di scarico, che si traducevano in un leggero incremento di potenza, circa 5 CV. La sospensione posteriore autolivellante idraulica venne poi modificata con un sistema a gas, accoppiata. All’interno sono state apportate modifiche ai pannelli delle porte e alla console centrale, con una nuova disposizione dei comandi e tasti in luogo delle levette, ormai obsolote. Sono stati adottati pneumatici Michelin TRX a profilo ribassato, su ruote di dimensioni metriche. Della Ferrari 400 vennero prodotti 1305 esemplari, sempre in vantaggio le automatiche con 833 unità contro le 422 a cambio manuale.