ALFA ROMEO GIULIA SPIDER

VENDUTA

SPECIFICHE

ANNO : 22/04/1963
CHILOMETRI : –
POTENZA : 92 Cv
CILINDRATA : 1570 cm3
ALIMENTAZIONE : BENZINA/PETROIL
CAMBIO : Manuale
CILINDRI : 4
ESTERNO/INTERNO : Rosso Interno Nero Moquette Rosse

OPTIONAL

  • Restaurata

Presentata all’autodromo di Monza nel giugno del 1962, l’Alfa Romeo Giulia 1600 Spider è stata una due posti “secchi” disegnata da Pininfarina, erede dalla Giulietta Spider e commercializzata in due versioni “Spider” e “Spider Veloce”.

Veloce, bilanciata, razionale, dal comportamento neutro, la Giulia “scoperta” rappresentava un ottimo modello d’ingresso tra le spider di Alfa Romeo grazie ad un prezzo al lancio fissato a poco più di 1,8 milioni di lire per il modello d’accesso, poco meno di 1,9 milioni per la “Spider Veloce”.
La produzione terminò nel 1965 dopo soli 3 anni raggiungendo la quota di poco più di diecimila di esemplari (9250 esemplari per la Spider, 1091 per la Veloce).
La sua erede fu la prima di un’iconica serie di “scoperte” italiane, la 1600 Spider Duetto “osso di seppia”.

La Giulia Spider mantiene praticamente inalterata la siluette e gli interni della Giulietta Spider tanto che, al di là del nuovo cofano motore con la finta presa d’aria ridisegnata per ospitare la nuova meccanica, sono pochi i dettagli che la caratterizzano.

Il quadro strumenti, pur rimanendo fedele come impostazione a quello previsto per la Giulietta, presenta una grafica decisamente moderna per l’epoca. La strumentazione è composta sempre da tre elementi circolari con fondini neri per tenere sotto controllo velocità, giri, temperatura e pressione olio, temperatura dell’acqua e livello della benzina. Il fondo scala del tachimetro e del contagiri arrivano rispettivamente a 220 km/h e 8000 giri.
I primi modelli montavano il quadro strumenti della Giulietta Spider a fondo grigio, prassi comune in quegli anni dettata della necessità di “svuotare” i magazzini.

La Giulia Spider montava un moderno volante a tre razze in alluminio con corona nera in bachelite con copri mozzo nero con logo alfa romeo dorato. In opzione, almeno per alcuni mercati, era previsto come accessorio un volante in legno.
Altri dettagli presenti sull’ultima terza serie della Giulietta sono ripresi in toto, come ad esempio il posacenere e lo specchietto retrovisore con funzione anti-abbagliante ancorato al cruscotto rivestito in materiale morbido.

I sedili erano previsti in similpelle a tinta unica con piping in tinta e composti da fianchetti lisci con cuscino e schienale in parte lisco e in parte a “cannelloni”. I colori della selleria erano disponibili in rosso, nero o grigio, rigorosamente in abbinamento specifico alla moquette in lana.
Quest’ultima poteva essere rossa, blue o grigia.

La carrozzeria era disponibile nei colori bianco, rosso, blu medio, grigio grafite, nero e celeste.

L’abbinamento più rappresentativo e allo stesso tempo tra i più comuni è carrozzeria rosso chiaro con selleria nera e moquette rossa. Altro abbinamento comune è bianco con interni neri.
Tra le più rare e probabilmente la più riuscita è in abbinamento grigio grafite con selleria rossa.

Il corpo vettura è a carrozzeria autoportante. All’anteriore presenta sospensioni indipendenti con quadrilateri trasversali, molle elicoidali, barra stabilizzatrice ed ammortizzatori telescopici, mentre al posteriore troviamo un ponte rigido con bracci longitudinali, triangolo di reazione a spinta e frenata, molle elicoidali ed ammortizzatori telescopici. La trazione era ovviamente al posteriore.

Per quanto riguarda l’impianto frenante, al lancio erano previsti di serie freni idraulici a tamburo con tre ganasce, in seguito, secondo alcune fonti a partire dal 1964 (dopo che erano stati prodotti circa 5600 esemplari), all’anteriore si montarono freni a disco. Il peso era decisamente contenuto, circa 885kg a secco.

L’avvento della Giulia Spider porta con sé anche l’introduzione di un nuovo cambio a 5 marce sincronizzate in entrambe le versioni ma con un rapporto finale differente per la “Veloce”.

Entrambi gli allestimenti (“normale” e “Veloce”) montavano pneumatici 155/15 su cerchi adornate da coppe a forma di scodella con logo Alfa Romeo. In riferimento ai cerchi, i primi esemplari di Giulia Spider presentavano fori dal profilo triangolare con angoli arrotondati, successivamente i fori divennero ovali.

Come accennato, fu commercializzata in due versioni distinte di motore. In entrambi i casi si tratta di un quattro cilindri da 1570cc di cilindrata posto in posizione longitudinale, con testata e basamento in lega leggera, distribuzione a doppio albero a camme in testa e 2 valvole per cilindro.
La 1600 Spider era equipaggiata con motore identificato dalla sigla AR00112. L’alimentazione è a carburatore verticale a doppio corpo Solex (32 PAIA 5). Il motore in questa configurazione sviluppava 92 CV a 6200 giri e una coppia di circa 127 Nm a 4000 giri consentendo di superare di poco i 170 km/h di velocità massima e di raggiungere i 100 km/h da fermo in 13,4 secondi.
La 1600 Spider Veloce prevedeva l’adozione del motore AR00121, lo stesso della Alfa Romeo Giulietta SS (Sprint Speciale) e della Giulia Ti Super che rappresentava un’ulteriore evoluzione del quattro cilindri.

Gli affinamenti della “Veloce” comprendevano ad esempio l’adozione di due carburatori orizzontali doppio corpo da 40 della Weber e un rapporto finale differente. Il rapporto di compressione arriva a 9.7:1 contro i 9:1 della 1600 Spider.
In questa configurazione la Spider Veloce erogava 112 CV (DIN) a 6500 giri con una coppia di circa 133 Nm a 4200 giri, Le prestazioni sono ovviamente superiori, 185 km/h di velocità massima e 0-100 km/h in 10 secondi.