ALFA ROMEO 2.0 SPIDER

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SPECIFICHE

ANNO: 24/03/1992
CHILOMETRI: 61.000
POTENZA: 162 Cv
CILINDRATA: 1962 cm3
ALIMENTAZIONE: BENZINA/PETROIL
CAMBIO: Manuale
CILINDRI: 4
ESTERNO: Verde Inglese
INTERNO: Pelle Cuoio – Moquette Castoro

CARATTERISTICHE

  • Auto conservata
  • ASI Oro

Enzo Ferrari, che iniziò a correre e a vincere gare negli anni ’20 con un’Alfa Romeo, quando con la sua “scuderia Ferrari” batté l’Alfa disse: “ Oggi è come se avessi ucciso mia madre”.

Questa citazione fa capire quanto l’Alfa Romeo sia un marchio importante e influente nel mondo dei motori.

Fondata il 24 giugno 1910 a Milano come ALFA (Anonima Lombarda Fabbrica Automobili), nel 1918 ha cambiato nome in Alfa Romeo in seguito all’acquisizione del controllo della società da parte di Nicola Romeo.

Questo sito è dedicato a un modello a cui tengo particolarmente e di cui sono un fortunato possessore: lo spider o duetto come lo conoscono tutti. In particolare il IV serie prodotto dal 1990 al 1994.

Partiamo dal principio: il disegno fu affidato alla Pininfarina che, al salone di Ginevra del 1961, propose il prototipo “Giulietta SS Pininfarina Spider”. L’autovettura, una barchetta a due posti secchi approntata sul pianale della Giulietta SS 1300, suscitò grande interesse nel pubblico e nella stampa internazionale, ma la dirigenza Alfa Romeo la giudicò troppo innovativa e preferì proseguire nella produzione tradizionale con la “Giulia Spider” e, successivamente con la “Giulia GTC”, il cui insuccesso segnò l’avvio alla produzione del nuovo modello, destinato a divenire il più longevo nella storia della casa milanese, con 28 anni ininterrotti di produzione, suddivisi in ben 4 serie.

Il percorso evolutivo dalla maquette realizzata sul figurino di Franco Martinengo al prototipo definitivo, venne costantemente seguito da Battista Farina che fece apportare e, in alcuni casi, apportò personalmente, decine di piccole modifiche ai lamierati, giungendo al capolavoro formale rappresentato dalla “Duetto”. Fu l’ultima vettura nata sotto l’egida del grande carrozziere torinese che morì poche settimane dopo la presentazione al pubblico della “Duetto”.

Non appena pronta per la commercializzazione, l’Alfa Romeo bandì un concorso, a scopo promozionale, per dare un nome alla “1600 Spider”. Tra le 140.000 proposte fu scelta quella di un ingegnere Bresciano, tale Guidobaldo Trionfi, che aveva suggerito il nome “Duetto”. L’appellativo venne affiancato in modo ufficiale alla 1ª serie della “1600 Spider” nel 1966, ma poté essere usato solo per uim primi 190 esemplari, a causa dell’omonimia con una merendina al cioccolato dell’epoca, la cui azienda produttrice rivendicò il diritto di utilizzo commerciale della denominazione “Duetto”, ottenendone l’uso esclusivo dal Tribunale di Milano.

La denominazione “Duetto”, quindi, non poté più essere utilizzata ufficialmente, ma rimase talmente radicata nel linguaggio comune che tutte le successive evoluzioni della spider Alfa Romeo, discendenti da quel primo modello, vengono normalmente (anche se impropriamente) identificate come “Duetto”. Nel 1994 la denominazione “Duetto” ricomparve sulla carrozzeria della “Spider Veloce CE” che rappresenta l’ultimo allestimento commemorativo della IV serie, realizzato in 190 esemplari per il solo mercato USA.

Nell’ultima serie del 1990, la Pininfarina ritorna alle origini, realizzando una linea pulita e filante ottenuta eliminando le appendici che la appesantivano la linea; con la scomparsa dello spoiler il look è più snello e decisamente accattivante. I paraurti sono di tipo integrato, più incassati e dello stesso colore della carrozzeria, il marchio sullo scudetto anteriore che viene rivisto e ricavato dal paraurti, le minigonne laterali sono sostituite dai coprilongheroni. I nuovi specchietti retrovisori elettrici regolabili dall’interno e i gruppi ottici posteriori sono ridisegnati sullo stile dell’allora ammiraglia 164. Il motore nella versione 2000 cm³ viene dotato dell’iniezione elettronica e del variatore di fase che agisce sull’albero di aspirazione, variandone la fasatura. Sia la coppia massima, sia la potenza si riducono (infatti con questa regolazione sono 126 CV erogati dal 2 litri ad iniezione) e le prestazioni risultano, cronometro in mano, inferiori a quelle del vecchio 2 litri a carburatore. Torna alle origini invece il 1.6 litri, che con le nuove regolazioni arriva a 109 CV.

La selleria è in beige o nero con guarnizioni in materiale scamosciato, i sedili sono arretrati di qualche centimetro ed è adottato il servosterzo. La “Quarta Serie” venne prodotta in (18.456 esemplari) e venduta in tre versioni: 1600 a carburatori, e 2000 i.e. e 2000 i.e. catalizzata; tutte offerte con la possibilità di avere l’hard-top invariato rispetto alla “IIIª serie” come accessorio.

Nel 1990 vennero inizialmente proposti colori come il classico “ 130 Rosso Alfa”, il “ 817 Nero”, il “ 676 Grigio Chiaro Metallizzato” e il “230 Bianco Freddo”. A partire dal 1991 la gamma colori venne ampliata con l’aggiunta del “179 Rosso Winner Micalizzato” e dal “ 306 Verde Inglese”. Tutti questi colori prevedevano l’interno beige o in nero come optional. Nel 1992 venne proposto anche il “ 258 Giallo Ginestra” con solo interno nero.

L’ultima versione speciale della “Duetto” venne allestita nel 1994 per il solo mercato statunitense, in 190 esemplari. Denominata “Spider Veloce CE” (acronimo di Commemorative Edition), celebra i 28 anni di produzione e la conclusione della stessa. Con quest’ultima versione torna ufficialmente la dicitura “Duetto”, leggibile nell’emblema dorato posto in centro alla calandra e formato dall’incrocio delle bandiere con gli stemmi Alfa Romeo e Pininfarina, recante la scritta “Alfa Romeo Spider Duetto 1966-1994″. La “Commemorative Edition” all’esterno si distingue anche per le callotte ruota con logo Alfa Romeo a colori, mentre all’interno è facilmente distinguibile per gli inserti in radica alle porte a alla consolle centrale, per una targhetta dorata recante il logo Alfa Romeo applicata allo sportellino del vano porta oggetti recante il numero dell’esemplare e 3 stellette. Il pomello del cambio è in radica con logo. Venivano consegnate con certificato d’origine e un kit di accessori specifici tra cui il portachiavi con numero esemplare. Le vetture di questa serie sono tutte dotate di aria condizionata, air bag e catalizzatore.